È più o meno da quando si è iniziato a parlare del bonus mobilità che ho iniziato a guardare con più interesse i monopattini elettrici, soprattutto come possibile sostituto all’utilizzo dei mezzi in questo periodo.
Il bonus mobilità è un contributo pari al 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500€, per l’acquisto di:
- biciclette – anche a pedalata assistita,
- veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (in pratica: monopattini, hoverboard, segway),
- l’impiego di servizi di mobilità condivisa ad utilizzo individuale (esclusi quelli tramite autovetture).
utilizzabile però solo da maggiorenni che abitano nei capoluoghi di Regione, nei capoluoghi di Provincia, nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, nei comuni delle Città metropolitane.
Al solito però, un’idea interessante e lodevole, sia per incentivare la mobilità alternativa che come sostituto all’utilizzo dei mezzi pubblici in questo periodo di pandemia, è rovinata dal solito pasticcio all’italiana per poterlo ottenere.
Mesi fa, al varo dell’iniziativa, erano infatti state previste due fasi:
- in fase 1 si sarebbe dovuto acquistare il prodotto a prezzo intero e poi, al momento del lancio della apposita piattaforma, si sarebbe potuto inoltrare richiesta del rimborso, fino a esaurimento dei fondi (215.000.000€) e in ordine di presentazione della domanda.
- in fase 2, il cui inizio sarebbe coinciso con la disponibilità della stessa piattaforma accennata sopra, si sarebbe potuto richiedere un buono utilizzabile su un’acquisto successivo di prodotti idonei già a prezzo scontato.
Visto che l’idea di “spendo ora tutto e poi forse riesco a ottenere il rimborso” non mi convinceva, ho aspettato. E oggi, 3 novembre 2020, è finalmente il giorno in cui è stata lanciata la piattaforma. Spoiler: è un po’ un disastro.
Il nome
Iniziamo dal primo piccolo pasticcio: per richiedere il Bonus Mobilità si deve accedere al sito di Buono Mobilità. Tutto chiaro e lineare, giusto?
Il Ministero dell’ambiente e Sogei hanno pensato di comprare e registrare il dominio www.buonomobilita.it e basta.
Peccato che qualcun altro più furbo ha invece registrato anche lo stesso dominio (ma con l’accento), ha caricato dei contenuti realistici negli scorsi giorni e adesso, con una ricerca su google cercando “Buono Mobilità” indovinate quale sito salta fuori in seconda posizione?
Sì: in seconda posizione compare il dominio farlocco, che da oggi presenta una serie di banner pubblicitari di dubbia affidabilità e la cosa è phishing.
Ne parla meglio di me Luca in questo articolo su Startupitalia, ma quello che mi fa tristezza è pensare a tutte le persone che potrebbero cadere vittima di phishing e al fatto che poteva essere tranquillamente evitato se solo dal Ministero dell’Ambiente e Sogei avessero registrato – come di solito si fa – anche i domini simili. Al costo di quanto? 10€ l’uno?
Edit del 4/11: il contenuto del dominio farlocco ieri è stato aggiornato, eliminando i banner e indicando il sito ufficiale buono. Oggi fa redirect al sito ufficiale, anche se il dominio è ancora di proprietà di un terzo (qui il whois) e non gestito direttamente da Sogei.
La mancanza di informazioni
La pagina dedicata al Bonus Mobilità sul sito del Ministero dell’Ambiente è sempre stata parca di informazioni su come avrebbe funzionato Fase 2. Anche fino a ieri sera recitava solamente che il 3 novembre sarebbe stata disponibile la nuova piattaforma per richiedere i rimborsi per gli acquisti già fatti e per i buoni per gli acquisti futuri. Altre informazioni specifiche mancano.
Paradossalmente, ci sono più informazioni sulla landing dedicata di Amazon che specifica che in fase 2 saranno disponibili buoni in tagli specifici (150€, 300€, 500€). Sul sito del Ministero questo dettaglio – a oggi – non c’è.
Il “click day”
Già il concetto non mi piace: chi prima arriva a completare la richiesta, si accaparra il bonus.
Poi il tutto è partito come prevedibile con un crash sia del sito del Ministero dell’Ambiente che di buono mobilità stesso, che in teoria dalle 9 avrebbe dovuto iniziare a permettere l’accesso alla sala di attesa e alle 9:30 l’inizio dell’ingresso sull’area riservata.
Iniziamo bene, con una piccola nota di UX: vedevo il tempo passare, non vedevo comparire pulsanti sulla home page.
Poi mi sono accorto solo dopo la domanda “Sei in possesso delle credenziali SPID” non faceva parte della domanda legata all’assistenza e alle FAQ. No: era la domanda che avrebbe fatto partire il processo, con la conferma dell’avere lo SPID e poi la selezione del comune di residenza.
Va bene tutto, ci sta dare subito risalto ai link per l’assistenza, anziché annegarli in voci nascoste nel footer, ma costa tanto inserire un copy più indicativo, tipo “Per accedere alla sala d’attesa, rispondi alle seguenti domande?”.
Comunque, risolto questo piccolo arcano, finalmente, l’ingresso nella sala d’attesa. A parte i primi minuti in cui non compariva il contatore, alle 9:33 finalmente scopro di essere il numero 141.343 in coda.
La coda viene smaltita alle 12:59 ed è finalmente il mio turno. Tutto bene, tutto tranquillo finché non realizzo che devo passare per l’autenticazione con lo SPID, che io ho con Poste.it.
Il sistema di Poste è in crash, tra errori sia di visualizzazione della pagina di accesso / QR, app che non si avvia correttamente, notifiche che non arrivano, rifiuto di user e password (corrette), QR code che non vengono validati correttamente:
Scopro via twitter (1, 2) che in realtà hanno problemi anche altri provider di SPID, tra cui quello di TIM e quello di Sielte, mentre Aruba ID sembra reggere.
Arrivano le 13:25. Scadono i 20 minuti della mia sessione. Vengono sbattuto fuori dall’area riservata. Finisco di nuovo in coda:
Mi chiedo a questo punto se chiunque all’interno delle società dei provider ha ipotizzato che oggi ci sarebbe potuto essere tale picco di traffico, se si sono coordinati con Sogei e col Ministero dell’Ambiente, se hanno pensato anche solo per sbaglio alla scalabilità di tutti i sistemi coinvolti.
Intanto, penso al fatto che sono sostanzialmente bloccato per colpa dello SPID di Poste che ho scelto solo perché ai tempi era il più comodo e veloce per la registrazione (e probabilmente adesso è anche quello più utilizzato e quindi più intasato) e che non ho alternative. Non va bene, per un sistema di identità digitale così importante che dovrebbe garantire sempre l’accesso a tutti i siti della Pubblica Amministrazione, no?
Intanto che aspetto che qualcosa si sblocchi, ricarico la home page che indica quanto del bonus è stato erogato:
Sorrido pensando a quale errore di calcolo porti alla presenza di ben 8 cifre decimali, quando la nostra valuta ne dovrebbe avere solo 2.
E ragiono anche che se nel frattempo sono arrivato in posizione 501.562 e tutti quelli prima di me richiedono il bonus al suo valore massimo di 500€, rischio di arrivare quando il plafond è già esaurito.
Qualcosa si muove?
Ma fortunatamente il plafond non si esaurisce così velocemente.
Rientro in coda più e più volte, riprovo l’autenticazione con lo SPID che non va (e intanto su twitter leggo che è andato in crash anche quello di Aruba), ma intanto, alle 18:49 c’è ancora un plafond residuo di 179.186.969,76. Circa 10 milioni di fondi assegnati ogni ora, in media.
Però è da circa 40/50 minuti che sia che Gioxx siamo fermi in coda: la nostra posizione non migliora e l’erosione del plafond è sempre più lenta.
Penso a una sola cosa, anzi la spero. Spero che abbiano ridotto il numero massimo di persone che possono accedere alla piattaforma Buono Mobilità, liberando così a cascata i server di autenticazione dei provider SPID che non riescono a far fronte al sovraccarico (o semplicemente, se ne stanno totalmente disinteressando).
Alle 19:17 qualcosa si muove e la coda riinizia a smaltirsi, l’app di PosteID sembra tornare funzionante.
Alle 20:49 riesco finalmente a fare login con lo SPID, entro nella piattaforma, compilo i campi e in 3 minuti netti posso mettere al sicuro di PDF con il codice del mio buono, che però, almeno su Amazon, non posso ancora utilizzare:
Al momento il processo di conversione dei Buoni non è ancora disponibile a causa di problemi tecnici al di fuori del nostro controllo. Monitoriamo attentamente la situazione al fine di attivare questa funzionalità nel più breve tempo possibile.
Buono Mobilità su Amazon
Traduzione ipotizzata? “Scusate, da Sogei non ci hanno ancora dato le API per verificare i buoni”. Ottimo.
Infine
Infine, tutto è bene quel che finisce bene, ma oggettivamente la giornata è stata un po’ surreale.
E non credo che nel 2020 non esista un altro modo più equo e meno dispendioso di risorse per tutti per assegnare le risorse di un bonus che non sia il chi prima arriva meglio alloggia o, come piace ai responsabili della nostra amministrazione pubblica, con il format del click day (che scopro solo oggi da questo articolo su Vice essere un concetto inventato nel 2011 da INAIL per l’assegnazione di contributi per le imprese fino a 100 mila € da destinare a investimenti sulla sicurezza).
Il sistema è una modalità assurda ed è uno spreco di risorse di tutti, non solo di chi deve mettere in piedi il sistema e assicurarsi (con scarsi risultati) che regga, ma comprende anche il mio tempo perso dietro a un sistema che alla fine non mi ha dato quello che volevo.
Tempo che oggi fortunatamente avevo, perché lavoravo da casa, iniziavo più tardi del solito, perché ho avuto la fortuna che lo slot in coda si è liberato a cavallo della pausa pranzo, perché che avevo ormai finito la mia giornata lavorativa quando il sistema di SPID si è ripreso in serata.
Ma chi invece non aveva la possibilità di stare più o meno tutta la giornata davanti al computer? Bah.
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