Welcome to Stadia

Sin dal momento dell’annuncio, mi sono sempre sentito diviso su Stadia, il servizio di cloud gaming di Google (please, non chiamatelo “console”).

Diviso perché se da un lato c’è la sempre presente la voglia di essere early adopter dell’ennesimo sistema di gioco, la comodità di poter giocare ovunque e da (quasi) qualsiasi device, la voglia di provare un servizio abbastanza rivoluzionario (i servizi di game streaming già esistevano, come anche solo il PS Now, ma si tratta del primo concept di “console” totalmente virtualizzata) oltre alla possibilità di avere il controller in edizione limitata, di poter riservare il mio username con le stelline di fianco come tutti i founder, dall’altro avevo dubbi sulla sua affidabilità, prestazioni in gioco, sul supporto futuro (tra quanti anni finirà nel Google cemetery?), sull’ennesimo abbonamento a un servizio, sulla possibile frammentazione dei sistemi che uso per giocare.

Così ho aspettato, non ho ordinato la Founders Edition, ho guardato il lancio (19 novembre) un po’ da lontano, con tutti i problemi di una line-up di titoli esigua nel numero (12) e criticabile nella scelta (perché fare affidamento su sparatutto – Destiny 2 – e picchiaduro – Mortal Kombat 11 -, due generi che hanno grossi problemi in caso di lag, come titoli di punta di un servizio solamente online e in cui la principale problematica potrà proprio essere il lag?), problemi tecnici (codici di invito per accedere al servizio che non arrivavano), problemi nell’invio dei pad, feature mancanti (tutte le funzionalità di sharing – un’altra delle feature più spinte al lancio-, possibilità di usare le Chromecast Ultra già in commercio e non solo quelle incluse assieme al controller, il sistema di achievement).

Alla fine però ho ceduto e tramite il buddy pass di Andrea mi sono iscritto al servizio (mi trovate con il nick nomoreme#1690), per ora senza acquistare il controller, per provarlo un po’, anche se in modo incompleto: posso giocarci “solo” da browser nel pc, collegato via cavo qualsiasi controller. E cavolo, sono rimasto abbastanza stupito.

C’è da prendere con le pinze le parole di Google per cui “non ti devi preoccupare del tuo pc”: la prima prova l’avevo fatta su un vecchio mac, un Macbook Pro mid 2015: lo streaming dei giochi ha una qualità veramente elevata ed è piuttosto fluido, tranne scattare in modo perfettamente cadenzato ogni 3 secondi circa, quanto basta per rendere fastidioso il gioco, soprattutto su Destiny 2. Un difetto che sembra più causato da un problema di macchina che non riesce a gestire il rendering del flusso dati che un problema di connessione: forse il codec di compressione utilizzato non è ancora ottimizzato al 100% o la macchina semplicemente non riesce a reggerlo correttamente. Provandolo invece su un Macbook Pro più recente (di fine 2018), a parità di connessione e collegamento wifi, tutto è perfetto.

E la cosa che mi ha stupito più di tutto sono i tempi di caricamento, veramente ridotti, anche se penso dipenda molto da gioco a gioco e come sia stato implementato e convertito per il sistema di Google. Certo, nel mio immaginario pensavo ad avvii istantanei: non è così, anche se i tempi morti sono veramente ridotti all’osso, per quello che ho potuto verificare con Destiny 2 e Tomb Raider (quello del 2013).

Nel caso di Destiny 2, gioco che conosco ormai benissimo, da questo punto di vista il confronto diretto con la versione PS4 è impietoso: avvio del gioco, il tempo di caricamento della lista personaggi, la velocità del primo login, il caricamento delle zone “single player” sono nettamente più veloci su Stadia, tanto da cambiare radicalmente l’esperienza di gioco riducendo tantissimo i tempi morti, tanto che Stadia è diventata la mia scelta principale per le sessioni di grinding spinto, proprio quando serve passare velocemente da un pianeta all’altro, da un’attività all’altra per concludere velocemente le varie taglie giornaliere e settimanali.

Per quello che riguarda Destiny, anche la fluidità generale è decisamente maggiore, in tutto, sia nelle parti di gaming che in tutte le interfacce di menù e gestione quest. L’esperienza sembra differente e anche nelle sessioni pvp – pur usando lo stesso controller – mi trovo meglio e mi sembra di essere più preciso: non riesco a capire da cosa sia dovuto, se dai 60fps che si fanno sentire, da una diversa calibrazione della sensibilità ai comandi, da una migliore ottimizzazione, dal fatto che magari lo schermo del computer riduce il visual lag che invece c’è sulla mia TV (che ormai ha i suoi annetti).

Quindi, il dubbio sul perché scegliere Destiny 2 come titolo di lancio (e includerlo come free game del lancio di Stadia Pro) si è dipanato e da dubbio ora lo vedo come un punto di forza: Stadia, pur nella sua giovinezza, riesce a gestire più che adeguatamente un gioco tecnicamente complicato, sempre a patto di avere una connessione più che decente.

Quello che è certo è che essendo gestito tutto via cloud, quello che serve è una buona connessione. E per ora l’ho provato solo su connessioni più che adeguate: una connessione in fibra buona in UK mentre ero ospite in questi giorni di Natale a casa di amici e dalla connessione in gigabit di casa mia. Devo fare delle prove approfondite da casa dei miei (che hanno una adsl che va a circa 10mbit reali) per vedere come funziona effettivamente.

La combo Stadia + cross-save su Destiny 2 (che permette di mantenere i progressi sincronizzati su ogni piattaforma) mi dà un bell’assaggio di quello che potrebbe essere il futuro del gaming, sempre più indipendente dalla piattaforma e veramente portatile e multidevice (che al momento si porta dietro un grosso svantaggio teorico: dover comprare lo stesso gioco su più piattaforme), con un approccio totalmente “software”, al contrario di quello hardware seguito da Nintendo con la sua Switch. 

Comunque, penso che prima della scadenza dei 3 mesi di prova offerti dal buddy pass comprerò il kit con controller e Chromecast Ultra e procederò al rinnovo del servizio Pro: deciderò di volta in volta dove comprare i giochi che mi interessano di più e sono curioso di vedere come verranno implementate tutte le funzioni social della piattaforma e come proseguirà lo sviluppo del progetto che per ora sembra promettere bene.


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