A causa di un bug, un recente aggiornamento di Chrome può danneggiare il file system di macOS, rendendone di fatto impossibile il boot.
Fortunatamente, il bug era riscontrabile solo su macchine con il System Integrity Protection (SIP) disattivato o che non supportano tale sistema di protezione (perché magari con una versione precedente a macOS 10.11).
Google ha ora risolto il problema, rilasciato una nuova versione dell’updater e anche una guida per far ripartire le macchine affette: è necessario fare boot in modalità recovery e impartire una serie di istruzioni tramite terminale che vadano a cancellare l’installer malfunzionante e a ripristinare i file danneggiati.
Che però un programma d’aggiornamento – che opera in totale autonomia e in maniera più o meno silente – possa andare a scrivere sulla root di sistema e cancellare l’importantissimo /var symlink è decisamente pericoloso e mi fa pensare che forse la logica di sandboxing che Apple vuole imporre non è così tanto sbagliata.
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