Il prossimo weekend, sabato e domenica 26/27 settembre, nei principali showroom Mercedes-Benz verrà presentata la nuova gamma di SUV e – per l’occasione – Mercedes ha lanciato un minisito particolarmente innovativo (?).
Accedendo infatti a SUV Attack si verrà accolti da una schermata che ricorda da vicino quella del proprio sistema operativo, con visualizzazioni differenti che si stia accedendo al sito da un sistema Windows o da un Mac, con tanto di imitazione (pessima) del menù start e della barra del dock e sfondi decisamente ispirati a quelli di sistema (di qualche versione fa).
Le cose poi peggiorano se si accede a una delle sottopagine dedicate ai singoli modelli, tra finestre sovrapposte con immagini, post-it da spostare con alcune informazioni, link di approfondimento che aprono nuove finestre e rimandano al sito corporate.
E la domande è: perché?
Ero convinto che il mondo del web design avesse smesso di tentare di emulare la GUI dei desktop da anni, se non in quei pochi, rari, rarissimi casi in cui la forma e l’estetica seguono di pari passo il contenuto e la funzione.
Ho cercato un po’ di informazioni sulla campagna e quel poco che riesco a trovare è che SUV Attack fa leva sullo spingersi oltre i limiti, sullo scegliere l’inaspettato, sull’andare oltre il mito (insomma, non ci si discosta dai soliti canoni). Poi però si trova anche il video di una “una festa in pieno stile bavarese per una serata dedicata al rilancio dei Suv di Mercedes Benz”. Ora: come si collegano questi concetti con quello espresso dal minisito?
Sempre per rimanere nel campo dell’automotive, giusto qualche mese fa Ford ha lanciato #unFordgettable, una simpatica campagna proposta che invitava a fare un tuffo negli anni ’90. Una campagna a 360° che ha lavorato su più fronti: ha coinvolto i manager italiani di Facebook, Twitter e Microsoft, invitandoli a vivere per un giorno senza le tecnologie odierne, ha messo a disposizione una vecchia Ford Fiesta del 1992 a un fan della pagina Facebook e in ultimo ha pubblicato un minisito che mescola un po’ di DOS e un po’ di Windows 3.1 per genere dei tweet pieni di ricordi degli anni ’90.
Ecco che quindi il minisito di Ford ha perfettamente senso all’interno della campagna di comunicazione. E quello di Mercedes, invece?
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