Da qualche giorno Ubisoft, con una simpaticissima campagna su Facebook, ha lanciato il suo ultimo social game, basato sui Rabbids.
La trama di Rabbids Invasion è semplice ed è la solita di ogni videogioco che si rispetti: i Rabbids vogliono invadere la terra ed è nostro compito aiutarli in imprese folli. Ma (e qui viene un grossissimo ma) è solo l’ennessimo farming game.
Nulla di nuovo. Una mappa, un pannello di controllo in basso con gli avatar dei propri amici compagni di gioco, quest sulla sinistra, varie valute di gioco (alcune ovviamente acquistabili solo con Facebook Credits).
È un x-ville qualsiasi, in cui l’unica differenza consiste nel tema di gioco, nelle animazioni, nella demenzialità delle missioni, degli oggetti da regalare (coni stradali, carta igienica, carrelli della spesa), delle azioni (se si invade una stalla, per esempio, diventa un autoscrontro con macchinine a forma di toro), delle richieste d’aiuto da mandare agli amici.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso da Ubisoft, ma perché rischiare e cambiare un format che a Zynga ha portato così tanta fortuna? Tanto, dopo l’effetto novità, nessun più se ne ricorderà. Errori di connessione compresi.
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